Appunti per una "breve" Cronistoria di Montedoro”

 

Riceviamo dal nostro amico Calogero Messana, cultore di storia e tradizioni locali e curatore della “Raccolta Civica di Montedoro”, gli appunti che di seguito pubblichiamo.

 

PREISTORIA

Notevoli presenze sul nostro territorio di ceramiche e tombe risalenti al periodo del Bronzo (XV al X sec. A.C.), Indigeno VIII (sec.) e Romano. Studio in corso con tesi di Laurea

Periodo Arabo /Normanno

1145 Descrizione di Al Idrisi del percorso Sutera-Agrigento passante per il Minzar, coincidente con Montedoro. (Messana 1° Vol.) Toponimi: Minzar e Wed Aur (Gallodoro).

1232 Donazione di Federico II Imperatore del Minzar alla Chiesa di Agrigento.

1271 Registri Angioni perduti. Concessione del Casale Mongetares a Raymundo de Pluyma  e Peregrino de Gaylen. Mongetares identificato con Montedoro.

1392 Il feudo Gibellini (di cui Montedoro fa parte) viene concesso a Guglielmo Raimondo Moncada, Conte di Caltanissetta.

1398 Il Feudo Gibellini viene concesso, da Re Martino, a Filippo de Marino fedelissimo vassallo. Passa al figlio o parente Gaspare.

1493 Giosuè de Marinis succede a Gaspare, suo padre, e si investì il 1° Aprile 1493.

1511 Investitura di Pietro Ponzio de Marinis per la morte del padre Giosuè. Si sposa con Stefania Moncada che porta in dote alcuni feudi di Caltanissetta.

1561 Investitura di Giovanna de Marinis, Marchesa di Favara, primogenita di Pietro Ponzio.

1568 Investitura di Maria de Marinis Moncada per donazione di Giovanna.

1600 Investitura di Beatrice de Marinis e de Luna di due terze parti del feudo Gibellini. Lo stesso anno risulta una investitura da parte di Carlo di Aragona de Marinis, P.pe di Castelvetrano, figlio di Maria de Marinis. Nel 1605 torna a Maria de Marinis per la morte del figlio Carlo (Nipote del Carlo Governatore di Milano, Duca di Terranova, durante la peste descritta nei promessi Sposi del Manzoni)

1608 Due terzi parti del Feudo Gibellini vengono vendute a Luigi Arias Giardina di Naro.

1615 Diego, figlio di Luigi, si investì delle 2 terze parti.

FEUDO DELLA BALATAZZA

Le abitazioni del Feudo sono concentrate a Sud della piazza, vicino la chiesa del Rosario.

1624 Don Diego Tagliavia-Aragona si investì del Marchesato di Favara (comprendente il Feudo Balatazza) a seguito della morte del fratello Giovanni senza figli.

1635 29 Marzo: Richiesta della licenza di popolare: Don Diego Aragona Principe di Castelvetrano, Duca di Eraclea (Terranova), Marchese di Avola e Favara, Barone di S Angelo. Poiché possiede un feudo nominato la Balatazza etc. etc. (Il nome del nuovo abitato non viene espresso).

1635 1 Settembre. In un atto notarile compare il nome Montedoro.

1637 Lista di circa 70 persone (capifamiglia) che ricevono soccorsi (anticipazioni di Grano e Orzo) dal Duca di Terranova tramite il Segreto Franco Colangeli. Si può stimare una popolazione presente di circa 150 persone. Fra questi i cognomi giunti sino a noi: Attardo, Alaimo, Bucculeri, Caico, Capobianco, Giglia, Cane, Morreale, Gueli, Calamera, Mulè, Sferrazza, Puma, Mendola). 

1637-1645 (In questo lasso di tempo vengono realizzate le fabbriche del “Castello”, ossia Palazzo Baronale (Carcere) ed isolato dei servizi (Chiesa Matrice della Maddalena, magazzini, bocceria, zagato, abitazioni) poste nella piazza. Il materiale documentario è conservato presso il Fondo Pignatelli, Archivio di Stato di Napoli).

1645 Gennaio . Giunge a Montedoro Mariano de Lucia, nuovo Governatore. Proviene da Favara dove per molti anni aveva collaborato col Duca don Diego. Provvede a stipulare molti atti di assegnazione di terre in Enfiteusi (affitto perpetuo di Onze 3 e Tarì 6 per Salma di terra). Già Governatore della Confraternita della Madonna del Rosario di Favara, provvede, a sue spese, a rinnovare la Chiesa del Rosario di Montedoro; erige un Beneficio a favore del nipote Vito de Lucia, Diacono, presso detta Chiesa. Ma don Vito muore ancora Diacono nel 1648, ed il Beneficio decade.

1647  16 Febbraio muore Don Mariano de Lucia a Montedoro. Presente il Testamento col quale lascia molti beni a favore della Chiesa del Rosario, nella quale vuole essere sepolto. Il 18 si fa l’inventario dei beni alla presenza del nuovo Governatore Girolamo lo Guasto, dottore in ambo le leggi.

1652 Primo Rivelo (Censimento delle persone e dei beni, conservato presso l’Archivio di Stato di Palermo-ASPa). Risultano 78 famiglie e 282 abitanti. Di queste 78 solo 25 famiglie hanno terre in Enfiteusi, ed alcuni anche animali, ma che sono proprietà del Duca. Fra i cognomi giunti fino a noi ritroviamo i: Bruccoleri, Giglia, Castellino, Lumia, Alba, Licata, Carlotta, Calamera, Galante, Capobianco, Milazzo, Farruggia, Caico, Augello. (Tutti i dettagli sul mio Primo Volume su Montedoro).

1654 22 Maggio Prima investitura feudale da parte di Giovanna Tagliavia Aragona, Marchesa di Favara, Duca di Terranova e Signore della Terra di Montedoro, a seguito della donazione fatta dal padre don Diego.

1654 17 Luglio  Inizia l’Archivio Parrocchiale con le registrazioni dei Battesimi. Cappellano Don Onofrio Nicastro presso la chiesa matrice di Santa Maria Maddalena (Chiesa del Castello).

1658 10 Novembre. Vengono stipulati i Capitoli per determinare le rendite a favore della nuova comunità. Alla presenza di don Girolamo lo Guasto Governatore di Favara, del Cappellano don Girolamo Tudisco e dei Giurati (Mastro Bartolo Augello, Mariano d’Alba, Filippo Curto e Nicolò Milazzo). Il “Conseglio e Parlamento” si tiene nella chiesa della Madonna del Rosario, che nei registri Parrocchiali si definisce come Pro Matricis Ecclesia. Con questo accordo si garantisce la rendita di Onze 24 alla nuova Comunità, somme scaturienti dalla Gabella dello Zagato (spaccio di generi alimentari).

1658-1664 Continua l’assegnazione di terre in Enfiteusi nel Feudo di Montedoro.

1660 Mastro Ludovico Catalano di Agrigento realizza il nuovo Mulino dello Stato di Montedoro. Il Mulinello non sembra più funzionante.

1662 Inizia l’assegnazione in Enfiteusi delle terre del Feudo Gibellini, da parte dei feudatari Giardina Arias di Naro.

1664 Viene realizzato il primo piano nel Palazzo Baronale della Piazza.

1669 Prima visita Pastorale alla chiesa di Montedoro intitolata a Maria SS del Rosario. Non viene citata la Chiesa di Santa Maria Maddalena, ma un altare presso la chiesa del Rosario. Documento pubblicato per la prima volta sul mio Primo Volume.

1682 1 Giugno Secondo Rivelo (Censimento persone e beni). Capi famiglia 119, abitanti 366. Questo Rivelo, finora sconosciuto dalle fonti ufficiali, viene pubblicato adesso per la prima volta sul mio Primo Volume.

Dopo questa data, e fino al successivo Rivelo del 1714, si verifica un continuo flusso di nuove famiglie che dal Feudo Gibellini, dove hanno acquisito terre in Enfiteusi, si spostano a Montedoro.

1695 Nuova Investitura da parte di Giovanna Pignatelli Aragona, figlia di Fabrizio premorto alla madre Giovanna Tagliavia Aragona (1654).

1714 10 Ottobre Terzo Rivelo (Censimento persone e beni). Capi famiglia 269, abitanti 1018.  (contate manualmente salvo errori & omissioni). Rivelo pubblicato ufficialmente e che riporta 1031 abitanti. Presso l’Archivio di Stato di Palermo risultava diviso in due raccolte diverse, adesso unificate. Nel mio primo volume viene riportato l’elenco delle persone ed alcune pagine scelte. Giungono in paese nuove famiglie soprattutto da Racalmuto (che perde nello stesso periodo circa 500 abitanti) presenti ai nostri giorni come gli: Alfano, Duminuco, Bufalino, Falcone, Insalaco, Macaluso, Marranca, Martorana, Marsala, Messana, Montana, Paci, Paruzzo, Randazzo, Ricotta, Rizzo, Saia, Sanfilippo, Scalia, Schifano, Schillaci, Sciandra, Scibetta, Sferrazza, Sorce, Tulumello, Vella etc. Il Paese si espande oltre il vallone di via Cavour e fino alle pendici del Monte Croce. 

1724 Domenico Sferrazza primo Notaio di Montedoro. Vengono stipulati molti atti notarili che descrivono la vita del paese fino al 1727.

1725 Nuova investitura da parte di don Diego Aragona Pignatelli, Duca di Terranova. Il Segreto, o Governatore risulta don Vincenzo Sanfilippo. In un atto notarile vengono citate le fabbriche di proprietà del Duca e sono: la Bocceria, il Castello, lo Zagato, il Magazzino grande e piccolo, la casa del Màrcato, la Chiesa del Castello.

1725 Montedoro si trova sotto deputazione del Tribunale del Real Patrimonio

1727 Manca un notaio paesano e molti atti vengono stipulati da Gioacchino Spinola di Racalmuto.

1731 Montedoro viene gestito in economia dal Governatore Sac. don Vincenzo Petitto di Terranova (Gela), dal 1° Gennaio 1731 al 31 Agosto 1732. Lo stesso sarà l’autore della Platea dei possedimenti della famiglia dei Duchi di Terranova in Sicilia.

1739 Ancora un notaio di Racalmuto, Giuseppe Picataggi, stipula atti per Montedoro.

1741 Giuseppe la Lumia, Mastro Notaro della corte dei Giurati, già in carica nel 1714, consegna le carte al nuovo Mastro Notaro della corte Gaspare Sciandra.

1743 Gaspare Sciandra nuovo Notaio pubblico.

1751 Investitura di don Fabrizio Aragona Cortes Pignatelli, Duca di Terranova.

1754 Febbraio  Rivelo  (Censimento persone e beni). Si contano 308 famiglie e 1180 abitanti. Molte schede personali con indicazione dei beni posseduti sono pubblicate sul 1° Volume).

1756  Fondazione della Congregazione del SS Sacramento.

1756 Il Vicerè Fogliani conferma il diritto di Montedoro a riscuotere la tassa sul macino nel Feudo Gibellini.

1757 Testamento di Orazio Caico con citazione della Chiesa di S Giuseppe che deve essere riedificata.

1758 Donazione terreno alla Congregazione del SS Sacramento. (c. d. Orto del Signore).

1762 Il Duca conferma, con lettera da Napoli, il libero godimento della terra, da parte della Congregazione del SS Sacramento, la cui rendita deve servire per la costruzione dell’Oratorio. Segreto don Pietro Caico di Orazio.

1763 Accordo tra i Giurati di Montedoro e quelli di Racalmuto per redimere la questione del pagamento della tassa sul macino nel Feudo Gibellini.

1766 Investitura di don Ettore Pignatelli Cortes, Duca di Terranova.

1766 Pietro Paruzzo inizia la sua carriera di gabelloto di Feudi.

1776 Pietro Paruzzo si gabella il feudo Gibellini. Diego Giardina P.pe di Santa Ninfa, feudatario dei Gibellini, si riserba il sottosuolo già ritenuto ricco di zolfo e di sale.

1776 Pietro Paruzzo ha in gabella lo Stato di Montedoro.

1777 Pietro Paruzzo e Gaetano Caico prendono in gabella il feudo Crocefia da parte del Barone Messina Cicchetto.

1778 Iniziano i rapporti di affari tra i Lo Faso di Serradifalco ed i Caico di Montedoro.

1780 Emissione di certificazioni, da parte del Parroco, nei quali delle persone vengono dichiarate “povere e miserabili”. Inizio della crisi che porterà ad una notevole emigrazione dal paese.

1781 Pietro Paruzzo prende in gabella lo Stato di Favara. In questi anni inizia la costruzione del Palazzo di famiglia, sito nel luogo delle scuole elementari.

1783 Pubblica esecuzione sulla forca di mastro Antonino Scavone, colpevole dell’omicidio di don Antonino Romeo, ucciso nella sua abitazione.

1783 Legato di maritaggio per le orfane da parte di Vincenzo Licata-Brugnone.

1785 Michele Crinò di Serradifalco nuovo notaio di Montedoro (succede a Gaspare Sciandra).

1785 Un gruppo di Montedoresi (7 famiglie) vengono censiti nel primo Rivelo di S. Cono ( Prov. di Catania).

1786 Don Gaetano Caico (sacerdote e cappellano di Montedoro) prende in gabella le miniere di zolfo proprietà della Curia Vescovile di Agrigento.

1786 Pietro Paruzzo acquista il feudo Sittafari ed il titolo di Barone dello stesso feudo.

1786 Giuseppe Calcedonio Sciandra nuovo notaio di Montedoro (figlio di Gaspare Sciandra).

1790 Il Barone don Pietro Paruzzo e Don Gaetano Caico hanno la gabella di diversi feudi del P.pe di Butera (primo titolo del Regno di Sicilia).

1790 Don Gaetano Caico prende in gabella la solfara di Sommatino, proprietà dei Principi di Trabia.

1791 Muore a 28 anni il Notaio Giuseppe Sciandra, subentra il notaio Francesco Licalsi di Serradifalco, cognato di Martino Caico.

1793 Il Barone don Pietro Paruzzo vende il feudo di Sittafari ed il titolo di Barone.

1794 Don Onofrio Lumia nuovo Notaio di Montedoro.

1797 Accordo tra Don Pietro Paruzzo, “caduto di fortuna”, e don Gaetano Caico, relativo ai rapporti economici tra i due.

1798 Censimento della popolazione. Montedoro ha 1589 abitanti.

(documenti pubblicati sul mio Primo Volume dalla Preistoria al 1800, nel 2018).

1800 Esecuzione capitale di due giovani nella piazza del paese.

1801 Investitura di don Diego Pignatelli Piccolomini, Duca di Terranova. Ultimo dell’era Feudale.

1802 Don Antonino Morreale inizia l’attività di Notaio.

1802 Martino Caico procuratore per la distribuzione delle Bolle della Santa Crociata per la liberazione dei Luoghi Santi.

1802 Relazione sulle carceri site nel Palazzo Baronale della piazza.

1804 Muore don Gaetano Caico, Arrendatario dello Stato di Montedoro.

1804 Accordo tra i Lo Faso di Serradifalco ed i Caico di Montedoro eredi di don Gaetano.

1805 Nomina a Cappellano del Sac. Don Pietro Guarino (primo Guarino a Montedoro).

1806 Montedoro cade sotto il controllo del Tribunale del Real Patrimonio a seguito del dissesto economico emerso dopo la morte di don Gaetano Caico.

1807 Muore il Vicario Curato don Pietro Maria Caico, subentra don Pietro Guarino.

1807 Nuove concessione in Enfiteusi delle terre abbandonate da molti paesani emigrati.

1807 Don Michele Guarino viene nominato Notaio di Bompensiere, ma risiede a Montedoro.

1808 don Pietro Mulè Paruzzo, ex Barone, scomparso senza lasciare notizie, viene dichiarato defunto. Le ultime notizie risalivano al 1803).

1808 Il Duca Lo Faso di Serradifalco Arrendatario dello Stato di Montedoro.

1809 Nasce il Sistema Metrico Siculo, ideato su basi scientifiche dall’Astronomo Giuseppe Piazzi.

1812 Viene proclamata la Costituzione del Regno di Sicilia. Nasce il Distretto di Caltanissetta, di cui Montedoro fa parte assieme al Feudo Gibellini. Viene abolito il Feudalesimo e proclamata la Nuova Costituzione su modello di quella Inglese.

1812 La popolazione di Montedoro scende a 1252 abitanti, a causa della notevole emigrazione dei venti anni precedenti, con minimo attorno al 1807 (manca il numero di abitanti).

1812 La gestione delle Carceri Baronali passa a carico della Comunità (Università), che ne paga l’affitto al Duca di Terranova.

1812 Vengono gradualmente introdotte nuove strutture amministrative. In paese nasce il Consiglio Civico e la figura del Prosegreto, ma i 4 Giurati continuano ad amministrare.

1813 Inizia la scuola pubblica e gratuita, come previsto dalla Costituzione. Primo Maestro don Onofrio Duminuco, Cappellano, nato a S. Cono, ma figlio di Montedorese.

1813 Viene costituito il Monte Frumentario, utilizzando il 5% sulla Tassa Fondiaria.

1813 Termina la gabella del Feudo di Montedoro da parte del Duca Lo Faso e passa al Sac. Don Giuseppe Mantione di Montedoro.

1814 Muore Martino Caico, Regio Prosegreto.

1814 I Borboni ritornato a Napoli dopo la caduta di Napoleone.

1816 Primo contratto per la ricerca dello zolfo nelle terre del Duca di Terranova da parte di Giovanni Petix di Serradifalco.

1818 Contratto per la ricerca dello zolfo nelle terre comunali, aggiudicata dal Consiglio Civico a Pietro Calamera. I Giurati pagano le 10 Onze per ottenere la licenza di apertura delle zolfare (Aperiatur).

1818 Concordato di Terracina tra Ferdinando 1° Re delle Due Sicilie ed il Papa Pio VII.

1818 Indagine conoscitiva sullo stato delle strutture religiose a Montedoro. (Chiese e religiosi).

1818 Nuovo Duca di Terranova è don Giuseppe Pignatelli, subentra come proprietario dei beni ex Baronali di Montedoro al Padre don Diego Pignatelli Piccolomini.

1817 Finisce il Regno di Sicilia, inizia il Regno delle Due Sicilie (Legge del 1816). Nasce il Decurionato come organo di amministrazione del Comune (1818).

1819 Primo Sindaco don Onofrio Lumia

1820 1 Gennaio Nasce lo Stato Civile.

(Documenti pubblicati sul mio Secondo Volume del 2019, Montedoro Terra e Stato, 1800 al 1820).

1820 Luglio. Scoppia la Rivoluzione; nessuna notizia di disordini a Montedoro.

1821 Relazione sullo stato del Distretto di Caltanissetta da parte dell’Intendente; citato anche Montedoro.

1821 Iniziative per la ricostruzione della Chiesa Madre del Rosario. Costituzione di una commissione per la raccolta dei fondi.

1821 Sindaco Giovanni Caico fu Martino.

1821 Relazione sullo stato delle opere di Pubblica Beneficenza. Gestione del Legato Licata-Brugnone. Gestione della Confraternita del SS Sacramento.1823 L’ex Baronia, libera proprietà del Duca don Giuseppe Aragona Pignatelli, viene data in Gabella a Giovanni Caico (Terre, fabbricati e Censi). Don Onofrio Lumia amministratore del Duca per i beni di Montedoro.

1824 Consegna dello Stato di Montedoro a Don Onofrio Lumia, nuovo Amministratore per conto del Duca.

1825 Francesco Primo Re del Regno delle Due Sicilie, succede a Ferdinando Primo, suo padre.

1826 L’Ex Baronia di Montedoro viene assegnata al Principe don Ettore Pignatelli, cadetto del Duca di Terranova.

1826 Sindaco Mastro Gaetano Chiarelli

1827 Nasce Giuseppe Guarino, figlio del Notaio Michele e Angela Papia, futuro Cardinale di Messina.

1827 Il Principe Ettore Pignatelli si trasferisce a Montedoro nel palazzo della piazza. Il Comune che aveva i locali in affitto si trasferisce in altri locali sparsi. Il Carcere in un magazzino di Giuseppe Licalsi, nella zona dell’attuale scuola media.

1828 Sindaco Don Pietro Caico fu Martino

1829 Indagine statistica sul territorio e la popolazione. Territorio di Montedoro Salme Legati 768. Territorio di Gibellini Salme Legali 1664. Totale amministrato Salme Legali 2432. Popolazione 1473 abitanti (formata dal Parroco nel 1827). Si produce una mappa molto succinta del territorio.

1829 Prime estrazioni di zolfo nella miniera Comunale del Sagramento (sotto il Cozzo della Chiesa).

1830 Il Principe Pignatelli fa piantare degli alberi per abbellire la piazza del paese.

1831 Sindaco Don Antonino Morreale fu Ludovico (notaro).

1832 Le terre comunali della contrada del Pozzo vengono date in affitto ed il ricavato dovrà servire per la ricostruzione della Chiesa del Rosario.

1833 Il Principe Pignatelli gestisce in economia le terre ex Baronali che vengono affidate a don Francesco Frangiamore di Casteltermini.

1832/33 Epidemia di Tifo, che farà circa 180 morti. Muoiono persone di primo piano nel paese: l’ex Sindaco e Notaio Onofrio Lumia, l’ex Sindaco Pietro Caico, il Vicario Curato don Pietro Guarino, Il Maestro di scuola e medico don Salvatore Giudice.

1832 Dott. Rosario Vassallo di San Cataldo, medico incaricato per la gestione dell’epidemia di Tifo.

1834 Non viene più consentito che si seppelliscano i cadaveri dentro la chiesa del Rosario. Durante l’epidemia molte sepolture si fanno nella chiesa di San Giuseppe (ora via Roma) e alla Manica Longa, fuori dall’abitato in campo aperto. Si pone il problema di realizzare un nuovo Camposanto. La Legge del Regno lo prevedeva fin dal 1817.

1834 Richieste di permesso per bruciare gli zolfi rinvenuti al Nadorello, Stazzone e Piano di Corsa, nelle vicinanze dell’abitato.

1834 Sindaco Don Ludovico Morreale di Antonino.

1835 Si realizzano due fosse comuni accanto alla Chiesa, nello spazio che oggi è il Parco della Rimembranza, provvisto di copertura. Anche la Confraternita del SS Sacramento realizza una cripta sotto l’Oratorio posto non lontano dalle fosse del Comune.

1837 Il Camposanto viene denominato Chiesa delle Anime Purganti. Resterà “provvisorio” fino alla realizzazione del nuovo Cimitero fuori le mura nel 1885 (circa).

1837 Viene sciolta la gabella, delle terre ex Baronali, con Frangiamore e viene riaffidata Don Franco Caico.

1837 Sindaco don Ludovico Morreale fu Pietro.

1838 Viene completata la ricostruzione della chiesa del Rosario.

1871 Si sceglie il ramo della nuova ferrovia che passa per Montedoro.

1871 Censimento generale, popolazione 2372 abitanti1839 Decreto che prevede la riduzione dei Decurioni da 10 a 8 persone.

1840 Sindaco Mastro Ludovico Messana di Calogero.

1841 Il Re Ferdinando Secondo passa nel territorio del nostro comune. (In viaggio da Caltanissetta ad Agrigento).

1842 Inizia la vertenza per il riconoscimento degli Usi Civici a favore del Comune.

1842 Il Duca di Terranova presenta una memoria alla Gran Corte dei Conti di Napoli per ottenere la restituzione, con gli interessi, della somma delle 120 Onze versate, al momento della fondazione di Montedoro, da parte del suo antenato don Diego Aragona Cortes. La Gran Corte respinge l’istanza.

1843 Viene emanato un decreto che riconosce, al comune di Montedoro, l’uso delle acque del Feudo Graziano di Giovanni. (Sorgive Canalotto e Generale).

1844 Sindaco don Paolino Guarino di Michele.

1845 Le acque della Cuba si riducono a causa delle miniere.

1845 Censimento generale della popolazione con metodo moderno. Popolazione 1807 abitanti.

1846 Assegnazione delle terre ex Baronali a compenso degli usi civici. Sono 10 Salme in C.da Nave e S. Lucia, e 2 Salme nella serra del Calvario, poste nel pendio di fronte al paese.

1846 Catasto di tutte le terre di Montedoro. Superfice di 789 Salme. Viene prodotta una mappa.

1846 Sindaco don Giuseppe Lumia fu Onofrio.

1847 Delibera del Decurionato per la costruzione di una casa comunale, con fondi della tassa sul macino, lasciate dal Sovrano a disposizione del Comune. Il nuovo locale deve sorgere nel piano della Matrice. (Attuale sede).

1848 Sindaco don Pietro Guarino di Michele.

1848 Gennaio. Scoppia a Palermo la Rivoluzione, avviando l’ondata che sconvolse l’Europa. In paese si costituisce la Guardia Nazionale, con 121 arruolati, ma senza armi (!), Capitanata da don Paolino Guarino.

1849 Le terre dell’Ex Baronia vengo di nuovo Gabellate a don Franco Caico.

1850 Diversi contratti per lo sfruttamento delle zolfare nel territorio di Montedoro.

1851 Primo contratto notarile per lo sfruttamento della miniera Alfano a Gibellini.

1851 Sindaco don Alessandro Piazza (medico di Serradifalco).

1852 Vengono prodotte le prime mappe a colori del territorio di Montedoro.

1852 Relazione statistica sul Comune di Montedoro.

1853 Iniziano le liti per i danni causati dalle miniere poste vicino l’abitato.

1853 Sindaco Mastro Salvatore Santalucia.

1855 Delibera per le riparazioni delle sorgenti della Cuba.

1856 Sindaco mastro Ludovico Messana fu Calogero.

1856 Delibera ed istanza alla provincia per provvedere il comune di acqua potabile.

1856 Omicidio di don Giuseppe Mantione, avvenuto nella propria abitazione.

1857 Risarcimento per i danni causati dalle esalazioni solforiche dovute alla fusione dello zolfo.

1857 Viene selciata la Strada Farruggia (oggi via Cavour).

1858 27 Maggio Muore don Franco Caico, Giudice Supplente, Gabelloto e protagonista per tanti anni delle vicende di Montedoro. L’uomo più ricco del paese. Il 16 Giugno inizia l’inventario dei beni del defunto.

1858 Relazione sull’ordine pubblico redatta da don Paolino Guarino, Capo Urbano.

1859 Sindaco Don Giuseppe Morreale di Antonino.

1859 Muore don Antonino Morreale, notaio e uomo politico di primo piano per oltre 50 anni.

1859 Muore Re Ferdinando II, in carica dal 1830. Nuovo regnante Francesco II.

1859 La piazza viene pavimentata con i rosticci di zolfo proveniente dalle vicine miniere.

1859 Il Sindaco don Giuseppe Morreale chiede spiegazioni all’Intendente sui rapporti tra Piconieri e Carusi in merito al Soccorso Morto.

1860 Maggio Sbarco di Garibaldi a Marsala. Cade il Regno delle Due Sicilie. In paese si costituisce un Comitato Comunale retto da un Presidente.

1860 Bande armate infestano il territorio. Assalto al feudo Reinella tenuto in gabella da don Paolino Guarino.

1861 Arresto di Domenico Alfano, ritenuto elemento filoborbonico e controrivoluzionario.

1861 31 Dicembre Primo Censimento generale del nuovo Regno d’Italia. Il territorio extraurbano comprende le case del Feudo Gibellini. Popolazione 2145 abitanti.

(Documenti riportati sul mio Terzo Volume- Montedoro nel Regno delle Due Sicilie).

Le notizie seguenti sono riprese da altre pubblicazioni, tranne quelle pubblicate sul Blog: calogeromessana.wordpress.com .

Regno d’Italia

1860 Sindaco Cesare Caico  fu Franco.

1862 Viene introdotto il Sistema Metrico Decimale. Ma per oltre 40 anni si continuerà ad usare il vecchio sistema locale, non decimale (Onze, Tarì, Grana- Canne, Palmi – Quartare, Quartucci, Botti- Salme, Tumuli, Mondelli- Cantara, Rotoli, Once.  Etc). L’Onza viene equiparata a Lire 12,75.

1864 Sindaco Giorgio Caico fu Pietro.

1867 Sindaco Onofrio Caico fu Pietro.

1867 Epidemia di colera. (vedi Blog).

1867 Viene formata la prima banda musicale (vedi Blog).

1868 Bompensiere viene aggregato a Montedoro come Frazione (fino al 1911).

1869 Vengono installati impianti a vapore per la fusione degli zolfi presso la miniera dei Caico.

1869 Vengono appaltati i lavori per la rotabile Serradifalco-Montedoro. Richiesta per la strada rotabile per Racalmuto.

1870 Sindaco Salvatore Valenti di Rosario.

1870 Presa di Roma. Un Bersagliere di Montedoro.

1873 Sindaco Giorgio Caico fu Pietro.

1873 Petizione degli Abitanti di Bompensiere per separarsi da Montedoro.

1874 Commissario Regio G. Bersani

1875 Pagamento 9 anni arretrati di Congrua (1866-1874) a don Gaetano Calamera Vicario Curato, da parte della Casa Pignatelli (don Paolino Guarino procuratore di don Antonio (atto).

1875 Sindaco Salvatore Valenti di Rosario.

1875 Sindaco Federico Caico fu Franco (??).

1875 Illuminazione Pubblica a petrolio (vedi Blog).

1877 Giorgio Caico Sindaco (??) protesta popolare e condanne per l’acqua.

1876 Vengono sospesi i lavori della ferrovia, linea Montedoro.

1881 Censimento generale, popolazione 2796 abitanti.

1879 Fallimento di Federico Caico.

1882 Muore Mastro Ludovico Messana, già impegnato in politica come Sindaco, Assessore, Governatore del SS Sacramento.

1883 Sindaco Giuseppe Miccichè, fino al ’96.

1883 Muore don Paolino Guarino Medico Condotto, già impegnato in politica, come Sindaco, Capo della Guardia Urbana, Amministratore dei Pignatelli, etc..

1884 Arriva l’acqua potabile. Viene fondata la Società di Mutuo Soccorso L’Avvenire-Principe di Napoli. Pres. Licata Salvatore di Angelo.

1890 6 Luglio Domenica, elezioni amministrative. Vince il Gruppo Miccichè-Guarino-Morreale.

1890 7 Luglio Sciopero dei minatori con grande manifestazione in piazza. (vedi la Rivolta delle Regole).

1891 Non viene effettuato il Censimento generale.

1892 Settembre. Viene fondato il Circolo dei Civili. (Partito all’Amministrazione).

1892 Ottobre. Viene costituita la Società di Muto Soccorso “Il Sole dell’Avvenire”, Presidente Salvatore Licata. Pres. Onorario Nino Verso Mendola di Riesi. (Partito di opposizione).

1892 Dicembre. Festeggiamenti per la porpora cardinalizia a Mons. Giuseppe Guarino arcivescovo di Messina.

1893 Muore Giorgio Caico di Pietro.

1894 Gennaio. Stato d’assedio da parte del Governo Crispi, vengono requisite le armi con l’assistenza di Calogero e Federico Messana (28 e 29 Gennaio).

1896 Sindaco Onofrio Caico di Giorgio.

1898 Muore Cesare Caico (Inventario) (Blog).

1899 Luisa Caico inizia a scrivere Sicilia Ways and Days.

1901 Sindaco Federico Caico fu Franco.

1901 Crolla il campanile della chiesa, che viene abbandonata per alcuni anni. Le funzioni religiose si svolgono nel magazzino della Piazza, un tempo Chiesa del Castello intitolata a S M Maddalena.

1901 Censimento generale, popolazione 3551 abitanti.

1903 Commissario Prefettizio Michele Burgio.

1904 Sindaco Carlo Ingrascì.

1905 Viene completata la costruzione del Ricovero di Mendicità (poi demolito nel 1985)
1905 Sindaco Antonino Morreale fu Giuseppe.

1907 Sindaco Federico Caico fu Franco fino al 1914.

1911 Censimento generale, popolazione 3585 abitanti.

1914 Sindaco Ludovico Tulumello di Pietro fino al ’28.

1915 Scoppia la Grande Guerra, 1918.

1921 Censimento generale, popolazione 2937 abitanti.

1928 Podestà Ludovico Tulumello di Pietro.

1930 8 Giugno Viene inaugurato l’impianto di pubblica illuminazione ad energia elettrica.

1931 Censimento generale, popolazione 3150 abitanti.

1936 Censimento generale, popolazione 3434 abitanti.

1940 Scoppia la Seconda Guerra Mondiale. Molti giovani di Montedoro vengono richiamati alle armi in diversi fronti (Francia, Grecia, Balcani, Russia etc.). Diversi vengono internati nei campi di lavoro Tedeschi (Militari Italiani Internati –IMI).

1943 10 Luglio Gli Alleati sbarcano in Sicilia, il 15 Luglio giungono a Montedoro. Il paese viene sottoposto a cannoneggiamento e muore un ragazzo di 15 anni.

1943 Dopo la firma dell’Armistizio e lo scioglimento dell’Esercito Italiano, molti militari tentano di rientrare in paese; alcuni riescono traversando a piedi l’Italia, altri si uniscono alle bande partigiane che lottano gli occupanti Tedeschi.

1945 28 Aprile Finisce la guerra in Italia; quei soldati Montedoro, prigionieri in varie parti del mondo, rientreranno nei mesi, o anni, successivi. Molti i feriti, caduti e dispersi.

1946 2 Giugno. Al Referendum vince la Repubblica e viene eletta l’Assemblea Costituente, di cui fa parte il nostro concittadino Dott. Calogero Volpe.