L’aggressione della Russia all’Ucraìna
Ad un passo dalla III guerra mondiale?
Non mi vergogno di dire che inizialmente consideravo Vladimir
Vladimirovič Putin, Presidente della Federazione Russa, come un
liberatore, anche quando alcuni anni fa invase la Crimea, territorio
popolato per il 95 % dai russi.
La stessa cosa, pensai, quando invase il Donbas, regione appartenente
all'Ucraìna, ma abitata, per la maggioranza, da russi. Nella suddetta
regione, da circa un decennio, era in corso una guerra civile che già
aveva causato migliaia di morti, senza che nessuno se ne preoccupasse.
Purtroppo, come spesso accade per ogni dittatore, il potere dà alla testa e ci si sente onnipotenti.
Certamente Putin ebbe a pensare (prima di aggredire l’Ucraìna il 24
febbraio 2022. ndr) che se in appena due giorni aveva conquistato il
Donbas, senza subire perdite, sicuramente in una settimana avrebbe
potuto conquistare tutta l'Ucraina e successivamente anche le
repubbliche Baltiche e tutti gli altri stati ex sovietici, in maniera
da ripristinare l’impero.
D'altronde come avversario aveva un ragazzo appena eletto, un ex comico
televisivo, senza alcuna esperienza militare che dopo le prime
cannonate sarebbe scappato a gambe levate.
Ma Volodymyr Zelenskyj, Presidente dell’Ucraìna, non solo non scappò,
ma sfruttando la sua esperienza televisiva, si mise a chiedere aiuto
all'Europa e agli Stati Uniti, trasmettendo giorno dopo giorno tutte le
atrocità commesse dall'esercito russo. Bombardamenti a tappeto con
distruzione di intere città, senza risparmiare ospedali, scuole, case
abitate da uomini, donne e bambini, e quant'altro perpetrato
dall'esercito russo.
L'Europa, mossa a compassione non poté fare a meno di intervenire, ma
non possedendo un esercito comunitario si mise ad emanare sanzioni
contro la Russia, sempre più pesanti, sino ad arrivare all'embargo
parziale del petrolio e del gas.
Purtroppo queste sanzioni che peraltro hanno provocato lievi disagi in
tutti gli stati dell'Unione Europea, in Italia stanno provocando un
terremoto economico, già aggravato da oltre due anni di mancanza di
lavoro a causa della pandemia del Covid-19.
Le aziende che erano riuscite a sopravvivere alla pandemia stanno
chiudendo adesso per il caro energia, dovuto all'aumento speculativo
del gas e del petrolio.
Mentre già da tempo tutti gli altri stati dell'Europa diligentemente
avevano provveduto a munirsi di fonti energetiche, l'Italia si è
affidata solo alla produzione delle energie rinnovabili come l'eolico
ed il fotovoltaico, i quali sopperiscono appena al 20 %del fabbisogno
nazionale.
Oltre a ciò, i tartassati italiani devono sopportare l'onere non solo
dei migranti africani che arrivano giornalmente, ma anche l'arrivo di
migliaia di profughi ucraini, per la maggior parte donne e bambini che
scappano dalla guerra.
Questi, però, sono dei migranti veri che mai sarebbero venuti in Italia
per farsi mantenere a sbafo. Queste sono persone laboriose, orgogliose
e patriottiche che mai si piegheranno alla tirannia russa, neanche
quando Kiev e tutte le altre città ucraine dovessero essere costrette a
capitolare
Questo il dittatore Putin l'ha finalmente capito, anche se troppo
tardi. Ormai non può più ritirare il proprio esercito, ritenuto il più
potente del mondo, da un conflitto che lui in persona ha scatenato
Allora i russi paventano la possibilità dell'utilizzo di armi chimiche
e, se necessario, anche atomiche. Si tratterebbe di un tipo di bomba
nucleare che gli scienziati russi hanno già sperimentato in qualche
isola del mar Nero, di potenza limitata ed idonee a radere al suolo
solo piccole città.
Cosa farà l'Europa in caso di attacchi atomici?
Probabilmente nulla, in quanto nessuno stato europeo può permettersi il
rischio di una guerra atomica dietro l'uscio di casa. Al massimo si
potrebbero applicare sanzioni ancora più pesanti.
Ma cosa potrebbero fare gli USA che sono abbastanza lontani e
possiedono oltre 5.000 testate nucleari in grado di distruggere il
mondo intero?
Se ci fosse stato ancora Trump come presidente, sarebbe già scoppiata
la terza guerra mondiale, ma fortunatamente abbiamo questo presidente
che mai si farà coinvolgere in una guerra, dove non potranno esserci né
vinti né vincitori.
A mio avviso, l'unica soluzione consiste in una rivolta dello stesso
popolo russo che riesca a destituire questo matto guerrafondaio che si
sta dimostrando peggiore di Stalin. (21.3.2022)
Salvatore Butera
(già Comandante del Distaccamento della Forestale di Sutera)