IL CARNEVALE A SUTERA

Come definire il carnevale di Sutera?
E' stata una festa di coriandoli, di colori e di divertimento, ovvero la solita ventata di allegria ma con una marcia in più: quella dell'entusiasmo. Si è trattato di un entusiasmo che ha preceduto di gran lunga la sfilata vera e propria e che, oltre a portare in campo la fantasia di tanti "addetti ai lavori", si è rivelato assai contagioso. Ben sei gruppi ,"riconosciuti" come tali, e poi tanti altri giovani e meno giovani a sfilare da "singoli", o a "coppie", per lo più bambini mascherati da classici personaggi fiabeschi o, per la maggior parte, dai protagonisti più in voga dei cartoons giapponesi. E se questo è il contorno, la vera coreografia di vestiti e danze di ogni genere, era lì, nei carri più grossi con tanto di gruppo al seguito.
Il gruppo dei cow-boys anzi cow-girls, per cominciare, molto numeroso e variegato quanto a componenti, tutte donne in pista, mamme comprese con figli al seguito: insomma quasi tutte le sportive frequentatrici della palestra di Kiki, che le ha allenate anche in questo caso. Tutte rigorosamente in jeans, giaccone a frange, stivali, cappello texano, e persino armate di pistole e fruste, si sono esibite in coreografici balletti sulle note di una recente canzone di Madonna (al look di quest'ultima, oltretutto, sembravano ispirarsi). Il gruppo degli "m & m", le famose e gustose praline con nocciola al centro e ricoperte di cioccolato. Per l'occasione, erano dei grossi dischi di spugna colorati a "rivestire" i membri del gruppo i quali, ad un certo punto, hanno lasciato spazio alle componenti femminili che, spogliatesi della "armatura spugnosa", si sono scatenate sulle note di un "movimiento sexi". Un gruppo un po' meno numeroso ma particolarmente allegro e "pazzerello", era preceduto da un tempio con l'incisione tradotta in greco, del monte "Olimpo" e affiancata dai disegni di piccole ruspe, parodia dei fatti recenti che hanno riguardato la Valle dei Templi di Agrigento. Al seguito una serie di "dei", più o meno fantasiosi, come la Venere con lo specchio ed Eolo col ventilatore in mano. Il gruppo dei bruchi e dei funghetti era sicuramente il più "piccolo" riguardo all'età dei componenti ma non certo riguardo al loro numero e alla "grandezza" del lavoro della pazienza che deve aver accompagnato Ausilia, durante il periodo preliminare alla sfilata. Hanno eseguito molti balletti e, ad un certo punto, anche loro si sono tolti l'impalcatura di spugna del costume e si sono scatenati in passi abbastanza difficili. In mezzo a tanti balletti riusciti o tentati, colpiva la compostezza di un gruppo di seri (si fa per dire!) rappresentanti del contorto mondo della giustizia: magistrati in toga con tanto di codice sottobraccio, carabinieri con relativi condannati - imputati in manette, e un giudice intento a battere il martello sul tavolo di un fantomatico tribunale. Alle sue spalle una grande bilancia con un braccio pendente sul piatto con su scritto "ingiustizia" anziché su quello della legalità, in ironica contrapposizione ad un'altra scritta: "la legge è uguale per tutti". Va ricordato anche un piccolo gruppo di bambini, simpatiche riproduzioni dei Tele - Tabs. Ed infine, un gruppo "statico" che abbiamo scoperto, a fine sfilata, essersi "impossessato" della piazza Zucchetto già dal primo pomeriggio allestendo una grande casa, quella del Grande Fratello, fornita del suo Tarricone, di insoliti Marina, Cristina, Salvo e tutti gli altri nonché una altrettanto insolita Daria Bignardi e, in più, non sono mancati due nuovi ospiti alquanto originali anche in fatto di nomi: la za Paulina e lu zi Nofriu rabatisi. Un carnevale, pertanto, quello di Sutera che, benchè modesto per le dimensioni, ha saputo creare lo spirito della festa, un festa che è continuata anche dopo la sfilata, per alcuni dei gruppi partecipanti, "esportati" (come è diventata consuetudine da qualche anno a questa parte), nei paesi vicini quali Campofranco e Milena per associarsi ad eventuali gruppi o carri locali e ottenere anche gratificanti riconoscimenti. E per un carnevale che lascia la sua piccola - grande impronta, c'è un sorriso pronto ad accoglierne un altro, magari più grande e con qualche altra novità. All'anno prossimo!