Arte contemporanea nissena
ACQUAVIVA PLATANI: I BALUARDI DELLA MEMORIA


L'amore per il borgo natio fa sbocciare la primavera nei cuori solitari colmi di nostalgia. E ogni rancore si placa al rintocco scandito dal ritmo ammaliante della memoria. Memoria per il tempo che fu, da consegnare al tempo avvenire. I giovani non dovranno dimentica, avranno pensato gli Amministratori allo scoccare del 350° anniversario di Acquaviva - fondato dallo spendaccione Francesco Spatofora che ha avuto il merito di portare da Messina il culto della "Madonna della Luce" divenuta patrona del paesino che più d'ogni altro è sparso nei gonfi ricordo dell'emigrato -: per tali ragioni la festa del ricordo non poté mancare. Tutti i ceti sociali, pure l'ultimo analfabeta si uni al coro dell'evocativo ricordo: celebrare, alla grande, i 350 anni della fondazione di Acquaviva. Il 20 giugno del 1985 - giorno che ricorda "la sanzione ufficiale, nel 1635, della nascita di Acquaviva"(1) iniziarono i festeggiamenti alla memoria. Sulla facciata del Municipio, una apposta targa in maiolica policroma, eseguita dal pittore Pino Petruzzella, evoca l'avvenuta "sanzione"; il pittore palermitano Franco Lo Cascio, con incarico dell'Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Salvatore Mistretta, realizza il logo della manifestazione; il manifesto murale per annunziare la celebrazione del 350° anniversario della fondazione del paese; una personale di pittura; e insieme al pittore Saverio Rao (Carini 1950) e Lory Pernice, il 5 agosto esegue uno dei tre murales dedicati alla "maternità" "Acquaviva" e "fatica quotidiana" (purtroppo l'uso di una inadeguata tecnica murale - acrilico su eternit fissato con vernice coppale, non ha consentito la conservazione, la stessa sorte è toccata ai coevi murales di Montedoro); in quella speciale occasione vennero consegnate diversi riconoscimenti per meriti artistici e culturale e una targa sancì l'impegno intellettuale dello storico e poeta acquavivese, il gesuita Padre Alfonso Giannino. Furono giorni di intenso festeggiamento per ricordare i natali del natìo borgo. Oltre alla musica, alla consegna delle targhe, ai discorsi, protagonista divenne l'arte. Franco Lo Cascio che è nato a Palermo nel 1942, e che dal 1963 è attivo in ambito nazionale svolgendo anche una degna attività di grafico avendo illustrato svariati libri e della cui pittura si è interessata parecchie volte la RAI e le sue opere sono state riprese della televisione italiana in servizi su "Cronache Italiane e TG3" divenne "l'immagine" dei festeggiamenti. La più aggiornata critica colloca l'opera del pittore Lo Cascio nell'ambito della neofigurazione (2) e come scrive Vito Apuleo è "in bilico tra ipotesi narrativa e decantazione del racconto affidato ad una simbologia di estrazione metalinguistica" (3) che secondo l'autorevole Ugo Attardi non perde mai i "canoni della santa legge della oggettività artistica" (4). Anche nelle opere che si trovano nella collezione del Comune di Acquaviva e in quelle private della stessa città, Franco Lo Cascio utilizza i toni freddi, come se ciò lo aiutasse nell'esprimere la malinconia per il tempo trascorso proteso ad accarezzare l'alito della realtà. Nell'opera che orna la sala del Sindaco di Acquaviva su un cielo nitidamente azzurro una fanciulla passa con in mano un mazzo di fiori davanti al paese in posa per la "foto" di gruppo. Ma la festa al ricordo non si ferma ai soli festeggiamenti. Gli acquavivesi hanno dedicato altri due monumenti alla propria storia: ai "caduti in guerra", un ampio bassorilievo in bronzo eseguito dallo scultore Salvatore Monaco e recentemente un pubblico "Monumento all'Emigrante" eseguito per la considerevole cifra di £.15.000.000. da un certo Prefetto Salvatore (5). Salvatore Monaco è nato a Comiso nel 1945 e si è diplomato in Decorazione ceramica presso l'Istituto d'Arte di Pesaro e dal 1964 opera a San Cataldo (Cl) dove ha insegnato plastica all'Istituto Statale della stessa città. Lo scultore comisano insieme ad Atanasio Elia, Lorenzo Viviano, Oscar Carnicelli e Franco Montemaggiore (6) furono gli animatore della produttiva stagione artistica che con le loro "azioni", negli anni Settanta introdussero gli stilemi derivati dalle "avanguardie storiche" (soprattutto si riferirono al cubismo) nella cultura della provincia di Caltanissetta dando il "la" allo svecchiamento di quelle imperanti formule neorealistiche - di derivazione guttusiana- che avevano anchilosato la creatività dei più dotati artisti locali. L'opera "Caduti in Guerra", eseguita da Salvatore Monaco nel 1983 per conto dell'amministrazione di Acquaviva Platani, si inserisce a pieno titolo "in quel clima" di rinnovamento azionato dai più dotati artisti nisseni degli anni Settanta. Dopo che protocollai col n. 5726 la richiesta di delibera per avere notizie sul "Monumento all'Emigrato" la perplessità si impose da sola: ciò che è stato decretato con la D. di G. n. 100 del 6 luglio 1998 non corrisponde alla realizzazione istallata "tra via Roma e la via Cavour e la via P. E. Giudici". Si legge: "...Considerato che detto Monumento deve essere realizzato entro il prossimo mese di agosto, per far si che assistano alla sua collocazione tutti i cittadini emigrati che in questo periodo sono presenti in paese per le ferie estive; che pertanto l'incarico della realizzazione del monumento, secondo bozzetto a suo tempo inviato, che si allega... Il documento comunale contiene il bozzetto del suddetto monumento approvato dalla Giunta Comunale guidata dall'ex sindaco - il "forzista" dott. Mario Siracusa- e da ciò che possiamo costatare mancano i due uccelli migratori che andavano posti in sommità che potevano aggraziare la retoricissima scultura in pietra di Comiso. Inoltre, si rimane perplessi sui tempi di esecuzione per il baluardo alla memoria che vorrebbe avere la dignità di cristallizzare il tempo della nostalgia nei "cuori in pena" sparsi nel mondo, ma soprattutto a Londra. In appena un mese lo sconosciuto scultore realizza l'opera ed essa viene collocata ed inaugurata. Lascio a voi i commenti. Ciò nonostante, ho cercato notizie sull'autore. Nelle biblioteche del circondario non esistono pubblicazioni sullo scultore. Nella su indicata D. di G. leggiamo " ...Sig. Prefetto Salvatore, professore dell'Istituto d'Arte di San Cataldo..." Mi informo e apprendo che si tratta di un "precario" che a supplito per due mesi l'insegnante titolare all'Istituto d'Arte "Regionale" di San Cataldo. Apprendo che è originario di Aragona (Ag) e convinto di informare i lettori, supplico una sua qualificata concittadina a chiedergli notizie bio-bibliografiche. Ancora una volta le ricerche sono risultate vane. Purtroppo, le buone intenzioni del dott. Mario Siracusa sono state tradite dalla frettolosa scelta. La qualità, come valore, è ciò che resiste all'ingiuria dell'terribile tempo dell'oblio. Ciò nonostante Acquaviva Platani ha saputo credere nelle opere d'arte moderne come i baluardi della memoria.
Giovanni Valenti

Note. 1. Alfonso Giannino - Civiltà acquavivese- pag. 219- litografia editrice Nocera- San Cataldo 1982. 2. Nicolò D'Alessandro - in Storia della Sicilia- vol. decimo "Arti figurative e architettura in Sicilia 2- pag.556- Editalia- Domenico Sanfilippo Editore, 2000. 3. Vito Apuleo in "Franco Lo Cascio - nei giardini del quotidiano - (catalogo)" Castello dal 9 al 19 settembre 1984 edito dal Comune di Trabia. 4. Idem. 5. Deliberazione della Giunta Municipale n. 100 del 6 luglio anno 1998 . 6. Collettiva d'arte contemporanea- a cura di Alfredo Entità- (catalogo)- Caltanissetta, Palazzo del Comune dal 12 al 26 marzo 1967 - Elia Monaco Orrigo - a cura di Alfredo Entità, (catalogo) Associazione turistica e culturale "Pro-Campofranco", 22-30 aprile 1972
Illustrazioni 1. Salvatore Monaco- 1983 "Caduti in guerra" 2. Franco Lo Cascio- 1985 "Ragazza di Acquaviva" (part.) 3. Bozzetto approvato 4. Salvatore Prefetto- 1998 "Monumento all'emigrato"