Piccoli lamentatori crescono
MILENA, I RITI DELLA SETTIMANA SANTA
Cos'è una tradizione popolare e qual è il suo significato ai giorni nostri?
Senza scomodare dotte citazioni, tutti sappiamo che è quella o quell'altra pratica che il popolo, cioè una comunità, eredita dai propri padri.
Tradizione è dunque quel filo emotivo e culturale che contribuisce ad avvicinare nel tempo le varie generazioni.
Continuare a perpetuare le varie tradizioni di una comunità nelle forme più diverse dalle più semplici alle più elaborate, significa ritrovare quell'enorme serbatoio di sentimenti, emozioni, religiosità, cultura e fantasia di cui ogni popolo, e quello siciliano in particolare, è stato ed è ricco.
Voler trasmettere ai più giovani le proprie tradizioni e invitarli a conoscere quelle altrui, è il modo migliore per far sì che continuino a tenersi per mano nonni e nipoti, padri e figli, uomini tutti tra loro in una catena di sentimenti profondi che non può non arricchirli. Catena che, quindi, non va assolutamente spezzata ma anzi rinsaldata per non "sradicare" ancora di più i nostri giovani, perché nella odierna società "della fretta", "dell’usa e getta" e "del tutto e subito" imparino a fermarsi, a ritrovare anche attraverso le proprie ed altrui tradizioni, quei sentimenti di semplicità, spontaneità, partecipazione e condivisione che danno un senso alla esistenza stessa di una comunità, di un popolo.
Tradizione è memoria.
Guai a voler cancellare le proprie tradizioni, bisogna assolutamente diffidare di chi ci prova perché perdere la propria memoria, perdere i propri riferimenti culturali vorrebbe dire perdere la propria storia; e una comunità che perde la propria storia finirà prima o poi con il disgregarsi, col diventare solo più povera.
E’ necessario comunque non limitarsi solamente ad apprezzare le proprie tradizioni, ma bisogna impegnarsi concretamente a non lasciarle morire ed è per questo che la Libera Associazione Ricreativa Culturale Milenese, presieduta dal signor Francesco Ingrao, che si è sempre impegnata nella rivalutazione delle tradizioni popolari ravvisando nelle lamentazioni del Giovedì e Venerdì Santo un patrimonio culturale forse destinato col tempo a scomparire, perché oggi solo pochi giovani vi si accostano, ha voluto elaborare un progetto rivolto ai ragazzi della locale Scuola Media L. Pirandello.
Condividendo l’importanza della proposta, il preside prof. Carmelo Tona e tutto il corpo docente hanno dato la loro piena collaborazione per la creazione di un "vivaio" di giovani "lamentatori", che nel tempo possa continuare questa importante tradizione. E così, nella mattinata del Venerdì Santo in chiesa e nel pomeriggio a seguito della Processione, alcuni ragazzi della seconda e terza media hanno dato vita per la prima volta nella storia del paese a una "Squadra" di giovani "lamentatori" che rappresentano oggi più di una "speranza" di continuazione.
Vogliamo ricordare inoltre che la Libera Associazione si era già interessata ai Canti di tradizione orale di Milena promuovendo e realizzando col patrocinio dell'Amministrazione Comunale, il CD: MILENA. CANTI TRADIZIONALI curato dal prof. Ignazio Macchiarella.
Ringraziamo il Preside e i Docenti della Scuola Media L. Pirandello, il Maestro Anna Cassenti che materialmente ha curato la preparazione dei canti, il sac. Francesco Falletta per la disponibilità e soprattutto loro, gli studenti, i tredici Giovani Cantori:
Bonomo Gerlando, Buttaci Gioacchino, Canalella Carmelo, Cassenti Calogero, Falcone Pietro, Ferlisi Giuseppe, Garbasi Luigi, Insalaco Calogero, Mantione Salvatore, Magro Onofrio, Provenzano Giuseppe, Raimondi Giuseppe e Schillaci Onofrio.
La Libera Associazione si augura che l'iniziativa venga ripetuta il prossimo anno, visto il consenso unanime riscontrato nei Milenesi.
Rosalba Pellegrino