LA SETTIMANA SANTA A MILENA


Quest’anno una novità ha pervaso la Parrocchia Immacolata Concezione vulgo S. Giuseppe: il parroco sac. Francesco Falletta ha accolto la proposta del vice parroco sac. Diego Trupia di azionare gli esercizi spirituali; si è trattato d'un esperimento condotto i giorni Giovedì 5; Venerdì 6; Sabato 7 d'Aprile nella Messa Vespertina delle I8, scandagliando il Salmo 50 in luogo della omelia per una riflessione più diretta. Così ci si è preparati alla settimana santa ed alla Domenica delle Palme dell'8 d'Aprile con la consueta processione coi bambini ed i ragazzi del catechismo con le palme ed i ramoscelli d'ulivo nel movimento attorno a Piazza Garibaldi.
Il Giovedì Santo 12 d'Aprile aIle I8 la Messa Crismale in Coena Domini col rito della lavanda dei piedi (sempre i bambini del catechismo); con la Processione e adorazione eucaristica. Il Venerdì Santo ci accoglie la chiesa disadorna, quando alle I8 comincia l'azione liturgica con la Passione secondo Giovanni proclamata dai sacerdoti. coadiuvati da chi scrive. L’azione ha compreso pure: la passione invocata (Preghiera universale); la passione venerata (Adorazione della Croce); la passione comunicata (Comunione eucaristica).(da. "La Domenica" del 13 Aprile 2001). All'imbrunire inizia la Via, Crucis, con in processione, l'Urna col Cristo deposto ed a seguire l'Addolorata col cuore trafitto (scultura di Francesco.Biancardi, si presume del I897) la banda musicale e fanno la loro scena i cantori con le "lamentazioni", versi che sono stati raccolti da Arturo Petix in "I canti della tradizione popolare di Milena" alle pagg. 96-100,Opera postuma (Caltanissetta I987).
Mi si permettano ora due considerazioni sulla Pasqua. Se leggo alla pagina 98 dell'Opera succitata il testo sintetico de "La simana santa" mi colpiscono, lu venniri e lu sabbatu. Lu venniri è di lignu la campana" mi conduce al "Cristo del Venerdì Santo" del filosofo danese Soren Kierkegaard (1813-1855) dove emerge che "Non c'è Gesù di Nazareth come guida etica, non c'è una Chiesa che annuncia una dottrina, ma solo Cristo come colui che salva, qui ed ora" (dalla Presentazione di E. Rocca in "Esercizi di Cristianesimo" nell'Inedito alle pagg.97-108 di Micromega n. 2 del 2000). Kierkegaard prende in considerazione l'espressione in MT II,28 ed afferma che Cristo non c’è, perché è in ognuno che è affaticato e oppresso. Mentre "Lu sabbatu Maria sparma lu mantu" mi porta a "La Madonna del Sabato Santo" dell'arcivescovo di Milano Card. Carlo Maria Martini (Ed.Centro Ambrosiano, Milano 2000).
In questa Lettera pastorale 2000-200I, il Martini invita a riflettere sulla contrapposizione nello sconcerto dei discepoli, dopo la morte di Gesù il Cristo e l'attesa di Maria fiduciosa nella risurrezione: "Anche nel sabato del tempo in cui ci troviamo è necessario riscoprire l’importanza dell'attesa: l'assenza di speranza è forse la malattia mortale delle coscienze nell'epoca segnata dalla fine dei sogni ideologici e delle aspirazioni a essi connessi". (C.M. Martini op.cit.pag.41).
Nel computo parrocchiale vanno inserite le innumerevoli celebrazioni del Sacramento della Riconciliazione, successo coevo, che guidano in Passione Domini alla Veglia pasquale del Sabato Santo, dalle ore 23 alle 1.30: la liturgia della Luce (accensione del Cero pasquale); le proclamazioni intervallate dai canti e l'impartizione del Sacramento del Battesimo.
Vincenzo C. Ingrascì