Da Buffalo (USA) a Montedoro
Per la famiglia Mantione un tuffo nel passato


Nel periodo pasquale da Buffalo, Stati Uniti d’America, sono venuti a Montedoro Angelo Mantione con i figli Giuseppe e Michele Angelo, il nipote Salvatore figlio del fratello Salvatore e la mamma Leonarda Pace di 88 anni, che in molti ricordano come "la za Narda".
Questa donna, rimasta vedova di Giuseppe Mantione Genturu con sei figli, nel 1950 ha aperto la prima sala cinematografica a Montedoro nella piazza Umberto dandola in gestione a Mantione Calogero e poi a Sciandra Alessandro, Randazzo Calogero, Lombardo Gaetano ed infine a Giuliana e Di Prima che I'hanno chiusa per tenere aperto solo il cinema Bellini, aperto in precedenza da Liborio Marsala.
Sono da ricordare gli anni in cui a Montedoro erano aperti i due cinema e la concorrenza che c' era tra loro. Si pagava: adulti 60 lire e ragazzi 40 lire. Spesso nel cinema Mantione nel prezzo era compresa una gazzosa oltre il film, oppure il suono di un'orchestrino di Bompensiere che aveva come cantante Benito Martorana. Nei giorni feriali i frequentatori erano solo uomini, ma la domenica, oltre alle donne, partecipavano molte persone di Bompensiere. E poi i fischi o i versi del pubblico maschile tutte le volte che, durante la proiezione, c' era un bacio tra i protagonisti del film.
Angelo Mantione nel rivedere Montedoro, dopo 36 anni, è rimasto un po’ sbigottito: tutto gli sembrava più piccolo. La piazza grande, le strade, le case gli facevano uno strano effetto che lentamente si sono ricomposte nella sua memoria, nella giusta dimensione, man mano vedeva le persone e i volti di quanti avevano costituito il suo mondo prima di emigrare. Parlando con tanti conoscenti così gli si accendeva la memoria e ricordava i tempi della scuola elementare e i compagni di classe con gli insegnanti Paolo Piccillo, Calogero Milazzo, Calogero Salvo.
I giochi che si facevano in piazza e le sfide tra "li sirrara"che abitavano nella parte alta del paese e "li pinninara", che abitavano nelle adiacenze della Piazza.
I giornalini che sì scambiavano tra compagni e l'abbigliamento di Zorro, che era il grande eroe dei ragazzi.
E poi i giovani che la domenica si mettevano in mostra lungo il marciapiedi del municipio per vedere passare le ragazze che uscivano alla fine della messa dalla chiesa.
Padre Calogero Piccillo e l'Azione cattolica con la festa dell'Immacolata, le prime partite di calcio tra "La Freccia Azzurra" di Montedoro e le squadre dei paesi vicini che spesso e volentieri finivano a zuffa.
Mantione ricordava, con una certa punta di orgoglio, l'essere stato componente del Corpo bandistico di Montedoro con i maestri Di Natale e Salvatore Grenci e capobanda Angelo Randazzo. Le uscite della Banda musicale ad Agrigento per il Mandorlo in fiore, a Palermo per Santa Rosalia, a Caltanissetta per il Giovedì Santo dietro le Vare quando vi furono delle storie perché la Banda di Montedoro era la prima banda mista della Sicilia e questo creava scandalo.
Angelo Mantione ricordava le feste patronali di San Giuseppe e della Madonna del Rosario con le bande musicali che venivano a suonare, ma specialmente per i grandiosi fuochi d'artificio di Sciortino e Picone. A questi ricordi aggiungeva quelli dell'emigrazione in America dove ha dovuto svolgere diversi tipi di lavoro, di duro lavoro per sistemarsi bene e nel 1971 sposare Marienne dalla quale ha avuto due figli. Ora, da diversi anni, ha intrapreso una buona attività commerciale in proprio che gli consente di vivere bene. I montedoresi a Buffalo sono circa tremila se si comprendono i nati a Montedoro colà emigrati sin dal 1900 e i loro discendenti. Nel 1960 è stata fondata la "Società di Montedoro" per fare incontrare i compaesani, organizzare delle feste tradizionali e ricevere i montedoresi in visita. Nel 1979 è stato ricevuto e festeggiato Don Salvatore Paruzzo che andava missionario in Brasile dove dal 1999 è vescovo di Ourinhos e nel 1988 sono stati accolti i Lamentatori di Montedoro che avevano partecipato alla manifestazione Italy in Huston e così tanti altri.
Col passare degli anni molti dei soci della Società di Montedoro hanno cambiato residenza, altri si sono sposati, i rapporti si sono allentati e gli incontri si sono diradati. Un luogo dove si incontrano i montedoresi la domenica è la chiesa di Sant’Antonio, altrimenti in occasione di qualche matrimonio o di un funerale.
Uno dei problemi che si avverte tra gli emigrati è quello dell’insegnamento della lingua italiana ai figli o ai nipoti nati negli Stati Uniti. Sarebbe opportuno che il Consolato italiano promuovesse delle iniziative culturali o scolastiche per far conoscere bene l’Italia, al sua storia e la sua lingua.
Con l’occasione Angelo Mantione ha fatto visitare ai figli ed al nipote Agrigento, Palermo, Caltanissetta, Catania e Taormina, sia per far vedere com’è bella la Sicilia, ma anche perché in futuro possano tornare a vedere la terra dei loro antenati.
Calogero Paruzzo