SUTERA, FESTA DI SAN PAOLINO: NOVITÀ E TRADIZIONE
SI RINNOVA L'ANTICA PROCESSIONE DEL SANTO VESCOVO DI NOLA ALL'INSEGNA DEL RESTAURO DEL SANTUARIO E DEL CONVENTO
Immersa in uno scenario magico e suggestivo, maestosamente dominante su una densa coltre di nebbia, Sutera ha celebrato la tradizionale festa di San Paolino, vescovo di Nola, la prima del III millennio, con una sorprendente novità: il restauro del Santuario di San Paolino e dell'annesso convento dei Padri Filippini.
Il Santuario, fatto costruire intorno alla fine del 1300 da Giovanni Chiaramonte III, barone di Sutera, è ritornato agli antichi splendori dopo un lungo cammino burocratico che ha avuto inizio circa un decennio fa. Infatti l'opera di restauro, per l'importo di £. 2.200.000.000, è stata finanziata dai fondi P.o.p. 1994-99, mediante l'impegno, oltre che dell'amministrazione comunale di Sutera, dell'assessorato regionale dei Beni Culturali che, dando esito positivo, entro i termini di legge, all'istruttoria progettuale e di finanziamento, ne ha permesso la realizzazione. Il progetto, redatto dall'arch. Rosario Buttaci (che ha curato anche la direzione dei lavori), dopo aver ottenuto l'incarico dal rettore pro-tempore arciprete Giuseppe Carruba, è stato magistralmente portato a termine dall'impresa aggiudicataria dell'appalto, la Edilpi srl di Favara, che nonostante le notevoli difficoltà di accesso al monte, ha saputo realizzare un'opera lodata da tutti i visitatori, per la sobrietà e il mantenimento delle antiche strutture.
All'interno del Santuario sono state rinvenute parte della pavimentazione originale in maiolica e cotto e tre tombe di cui si ignora ancora la datazione.
Folta è stata la rappresentanza delle autorità locali, cui si sono aggiunti il ministro Salvatore Cardinale, l'onorevole Filippo Misuraca, la Confraternita della "sacra urna di San Filippo Neri" di Caltanissetta, un rappresentante dei Cavalieri di Malta (Sardo di San Cataldo dell'ordine di San Giovanni di Gerusalemme) e naturalmente la folla di turisti e di devoti che ha accompagnato la discesa delle Sacre Urne di San Paolino e Sant'Onofrio e della statua di San Paolino dal Monte alla chiesa di Sant'Agata.
Ancora una volta la splendida cornice paesaggista, la devozione dei numerosi fedeli nonché la spiritualità della celebrazione hanno fatto rivivere le sensazioni mistiche che da oltre 5 secoli si rinnovano ogni martedì dopo Pasqua, avvicinando in un unico contesto il folklore, la storia, la tradizione e la religiosità.
Anna Saia