Novità nel prosieguo del restauro nella Cappella di San…
Gli anni 2020 e 2021 saranno ricordati da tutti sicuramente per l’emergenza epidemiologica da COVID 19. Per noi della G.O.D. saranno “anche” gli anni durante i quali abbiamo avviato i lavori di restauro degli affreschi presenti nella cappella rupestre di San Marco, con l’aiuto di tutti coloro che hanno mostrato grande sensibilità, interesse ed amore per il territorio e per le bellezze in essa custodite.
L’azione di restauro avviata ed in corso di svolgimento rappresenta una grande soddisfazione per il risultato già ottenuto che consentirà la salvaguardia dal degrado e la restituzione alla Comunità degli affreschi.
Durante questo duro e particolare periodo di riflessione che stiamo passando, si sono continuate a cercare nuove spinte propulsive e di interesse affinché, il sito di Monte San Marco, diventasse un particolare punto di riferimento e di ripartenza per la Nostra comunità in considerazione che la cultura può e deve essere sempre di più fonte di sviluppo locale.
Come da impegno assunto si sta cercando, concretamente, di attirare l’attenzione di nuovi portatori di interesse sia sulla Cappella rupestre che sull’area archeologica in cui insiste, affinché al recupero, possa seguire un percorso di inserimento dell’intera area nei circuiti turistici e/o di studio, vetrina, che il sito indubbiamente merita.
E’ questo desiderio di non lasciare, fine a se stesso, il lavoro di restauro avviato, che ci ha portato a contattare il prof. Giuseppe Montana esperto in materia e docente del Dipartimento di Scienze della Terra e del Mare – Facoltà di Scienze MM.FF.NN. dell’Università di Palermo per il settore scientifico-disciplinare che, già in precedenza, a titolo personale, aveva partecipato ad alcune escursioni di primavera svolte, anni addietro, nel territorio di Sutera. Il Professore, da subito, si è mostrato entusiasta e fortemente interessato al sito archeologico ed al materiale ivi presente, nonché allo studio morfologico della malta e dei pigmenti utilizzati per la realizzazione degli affreschi e già oggetto di suoi attuali studi, congiuntamente ad altri suoi colleghi.
Nelle diverse riunioni di organizzazione, rigorosamente on-line, alle quali abbiamo partecipato noi della G.O.D., il Comune di Sutera, la Soprintendenza di Caltanissetta, il Proprietario del sito e la Restauratrice incaricata, moderati dall’Arch. Emilia Pardi, che ringraziamo per il suo attivo apporto al progetto, è stato deciso di estendere la convenzione, già in essere, coinvolgendo anche l’Università degli Studi di Palermo che si impegnerà a dare il suo contributo di ricerca e studio sulla tipologia di affresco, sui materiali utilizzati e sull’intero sito archeologico interessato. Un ulteriore contributo consisterà anche negli studi specifici che interesseranno l’intera area e che potranno portare alla realizzazione di pubblicazioni scientifiche da divulgare a livello nazionale ed europeo. Inoltre sarà analizzato il materiale “gesso”, predominante del luogo, con approfondimenti e studi sulla creazione di nuove malte 2.0 ecosostenibili a scarso impatto ambientale che potranno essere create dallo stesso gesso ed utilizzate nelle costruzioni in un prossimo futuro.
Se tutto andrà bene come ci auguriamo, “località San Marco” potrà diventare luogo di ricerca, un vero laboratorio di studio “in loco” sul quale potranno confluire ricercatori interessati a creare innovazione ed a studiare i beni geologici-geomorfologici presenti nel territorio intesi quali elementi di pregio scientifico e ambientale del patrimonio paesaggistico: scenari che qualche mese addietro era solamente un’utopia immaginare potessero accadere. Le basi sono state gettate.
Dopo aver acquisito il risultato della verifica sull’opera attraverso il lavoro di analisi effettuato con il termo scanner, in accordo e su suggerimento della restauratrice incaricata dei lavori, è stato affidato al laboratorio di rilievi scientifici “Geolab”, con sede a Carini (PA), altamente quotato in campo Nazionale ed Europeo per la capacità strutturale e per la professionalità riconosciuta al suo personale, anche un ulteriore incarico di effettuare, mediante l’utilizzo di moderne apparecchiature, indagini diagnostiche in situ propedeutiche al restauro degli affreschi; più specificatamente la Geolab dovrà verificare la “caratterizzazione in situ dei pigmenti pittorici mediante spettrometria di florescenza per portatile, analisi in laboratorio su campioni di intonaco, forme di alterazione e pellicole pittoriche mediante osservazioni al microscopio ottico ed al microscopio a scansione su sezioni trasversali lucide compresa relazione interpretativa delle indagini e relativa documentazione grafica e fotografica “, che permetterà di effettuare dei rilievi e delle sezioni specifiche, consentendo anche di avere una datazione certa del periodo a cui risalgono gli affreschi, la presenza di ulteriori “opere” al di sotto dei dipinti, lo studio dei materiali utilizzati e la loro composizione.
Incrociamo le dita ed andiamo avanti in quest’importante opera avviata. Sarà nostra cura fornire costanti aggiornamenti sul prosieguo dei lavori.
Grazie sempre a tutti coloro che continueranno ad interessarsi per la riuscita dell’iniziativa insieme a noi della G.O.D. ed a chi ha creduto nel progetto, l’ha appoggiato e continuerà a farlo attraverso qualunque modalità di collaborazione, economica, umana, intellettiva, e collaborativa.
Come ho già fatto presente credo che, quanto in programma, sia un generoso e doveroso impegno che dobbiamo alle generazioni future.
Il Presidente G.O.D.
Arch. Pino Chiparo